La relazione annuale 2024 dell’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) pubblicata recentemente descrive il quadro complessivo del mercato energetico italiano ed evidenzia la necessità di interventi specifici per garantire un sistema più efficiente, sostenibile ed economicamente accessibile a tutti i consumatori. Tra queste, emerge una criticità particolarmente rilevante che incide pesantemente sulle bollette delle famiglie e delle imprese italiane: i prezzi del gas naturale nel nostro paese sono i più alti d’Europa.
Questo dato preoccupante si inserisce in un contesto più ampio di prezzi elevati sia per il gas che per l’elettricità, accompagnato dalla necessità di riformare gli oneri di sistema e da altre criticità infrastrutturali. Queste problematiche, secondo l’ARERA, richiedono interventi tempestivi e specifici per garantire un mercato più equo e sostenibile per tutti i consumatori.
Nel dettaglio, nel 2023 il prezzo al PSV (Punto di Scambio Virtuale) in Italia si è attestato a 42,9 euro per megawattora, con un differenziale di 2,4 euro rispetto al TTF (Paesi Bassi) e di 1,9 euro rispetto al THE (Germania). Nonostante si sia registrato un notevole calo della domanda, dovuto principalmente a due inverni miti consecutivi, i prezzi spot del gas rimangono superiori alle medie storiche.
Per quanto riguarda il settore dell’elettricità, al 1° luglio 2024, il 76,5% delle famiglie italiane è passato al mercato libero. Tuttavia, la relazione evidenzia come le offerte presenti nel mercato libero siano spesso meno convenienti rispetto alla maggior tutela. Questo ha portato, per la prima volta, a una riduzione del numero dei venditori, con le famiglie che tendono a preferire offerte a prezzo fisso.
Oneri generali di sistema e bonus sociali
Un capitolo importante della relazione riguarda gli oneri generali di sistema, che hanno rappresentato una voce di costo significativa per i consumatori italiani negli ultimi 13 anni. In questo periodo, sono stati pagati circa 162 miliardi di euro, di cui ben 142 miliardi destinati a incentivi per le energie rinnovabili. Nonostante sia prevista una riduzione nei prossimi cinque anni, questi oneri continueranno a incidere sulle bollette. A tal proposito, l’Arera suggerisce di considerare una copertura di questi costi attraverso la fiscalità generale, con l’obiettivo di alleggerire il peso sui consumatori.
Per contrastare il caro-energia, nel 2023 sono stati riconosciuti 7,6 milioni di bonus sociali, grazie all’innalzamento della soglia ISEE a 15.000 euro. Questo ha permesso di erogare 4,6 milioni di bonus elettrici e 3 milioni di bonus gas, per un importo complessivo di circa 2,143 miliardi di euro.
Produzione e consumi di energia elettrica
Nel 2023, sia la produzione che i consumi di energia elettrica in Italia hanno registrato una flessione, rispettivamente del 6,9% e del 2,9%. La domanda è stata soddisfatta per quasi l’84% dalla produzione nazionale, con il 45% della generazione ancora derivante dal gas e il 44% dalle rinnovabili. Si è assistito inoltre a un aumento del 15% delle importazioni di energia elettrica, mentre le esportazioni sono diminuite del 24,6%. Questo incremento delle importazioni è stato spinto dalla ripresa della produzione idroelettrica e dall’aumento delle fonti rinnovabili come fotovoltaico ed eolico.
Criticità nei rigassificatori
La relazione dell’Arera ha evidenziato alcune criticità per quanto riguarda i rigassificatori di Piombino e Ravenna. Il rigassificatore di Piombino, in funzione da un anno, rischia un lungo periodo di inattività a causa del suo trasferimento. Il rigassificatore di Ravenna, invece pur rispettando i tempi di entrata in esercizio, ha visto un significativo incremento dei costi, richiedendo ulteriori sforzi pubblici per mantenere prezzi competitivi.
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